L’orologio astronomico più complesso del mondo si trova in Sicilia

L’orologio astronomico meccanico più grande e complesso del mondo si trova in Sicilia, precisamente a Messina. Situato nel campanile del Duomo e progettato dalla ditta Ungerer di Strasburgo, questo straordinario orologio è stato inaugurato il 15 Agosto 1933.

Storia del Duomo di Messina

Il Duomo di Messina, noto anche come Basilica Cattedrale Protometropolitana di Santa Maria Assunta, è uno dei principali monumenti della città. La sua storia affascinante, risalente al periodo normanno, è ricca e complessa, segnata da numerosi eventi catastrofici e ricostruzioni. Fu Ruggero I di Sicilia a volerne la rifondazione dopo i danni causati dai Saraceni. La consacrazione avvenne il 22 settembre 1197, alla presenza dell’Imperatore Enrico VI e della Regina Costanza d’Altavilla, ultima principessa normanna.

Trasformazioni e Ricostruzioni

Nel corso dei secoli, il Duomo ha subito numerose trasformazioni a causa di eventi disastrosi, soprattutto terremoti. La prima distruzione avvenne nel 1254 a causa di un incendio durante i funerali di Corrado IV. Sotto l’Arcivescovo Guidotto De Abbiate (1304-1333), il Duomo iniziò un periodo di arricchimento che durò fino al ‘500, con l’introduzione di mosaici, decorazioni del soffitto, splendidi portali e il rivestimento marmoreo della facciata. Giovanni Angelo Montorsoli, discepolo di Michelangelo, costruì l’imponente complesso dell’Apostolato e la fontana di Orione.

Il Periodo Barocco e le Modifiche Strutturali

Durante il periodo barocco, furono aggiunti elementi che deturparono la semplicità delle linee originali: stucchi, cornici, putti, festoni e numerosi altari. Dopo il terremoto del 1783, la struttura fu modificata con l’aggiunta di una cupola lignea e due torri neogotiche.

Il Terremoto del 1908 e la Ricostruzione

Il terremoto del 1908 causò il crollo quasi completo dell’edificio. Negli anni ’20, il Duomo fu ricostruito secondo le linee originarie e grazie a pazienti opere di restauro, fu possibile recuperare quasi tutte le opere d’arte. Tuttavia, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Cattedrale subì ulteriori danni a causa di un’incursione aerea alleata il 13 giugno 1943. L’Arcivescovo Monsignor Angelo Paino si occupò della nuova ricostruzione e il 13 agosto 1947, la Cattedrale fu riaperta al culto e insignita del titolo di Basilica da Papa Pio XII. Le statue, i marmi e i mosaici sono quasi tutti pregevoli copie degli originali perduti. Nei cassettoni sono presenti dipinti di Salvatore Contino.

La Storia e il Funzionamento dell’Orologio Astronomico di Messina

L’attuale Campanile astronomico del Duomo di Messina è un’opera relativamente recente, costruita dopo la demolizione della torre campanaria originale nel 1863, considerata pericolante. La torre era già stata ricostruita dopo il terremoto del 1783, ma con un’altezza ridotta.
Nel 1930, l’Arcivescovo Monsignor Angelo Paino si impegnò per la ricostruzione del campanile, affidando il progetto all’architetto Francesco Valenti. Fu elaborato un piano per la realizzazione dell’orologio astronomico meccanico più complesso del mondo, commissionato alla ditta Ungerer di Strasburgo, che lo completò dopo tre anni di lavoro. L’orologio, concepito per rappresentare in sette scene la storia civile e religiosa di Messina, fu inaugurato il 13 agosto 1933, come ricordato da una lapide sul lato sud del campanile.
Teodoro Ungerer, che concepì il meccanismo, volle dare all’insieme un significato simbolico legato al moto ascensionale dello spirito umano, distribuendo le parti in quattro tetralogie idealmente poste ai bracci di una croce.

Caratteristiche del Campanile

Il campanile del Duomo è alto 60 metri (rispetto ai 90 metri della torre originale) e ospita l’orologio astronomico e meccanico più complesso del mondo, con i suoi 45 metri di altezza e 54 automi.
L’apice del campanile è composto da una cuspide quadrangolare, circondata da quattro cuspidi più basse, che racchiudono i quattro quadranti delle ore, uno per ogni lato. I quadranti, con un diametro di 2,4 metri, sono situati in una rientranza del campanile, circondati da un terrazzino panoramico aperto al pubblico.

Parte bassa della torre

Il lato rivolto alla piazza presenta una varietà di rappresentazioni, qui di seguito presentate a partire dalla più bassa:

– In basso troviamo i giorni della settimana, rappresentati da figure allegoriche greche che quotidianamente si succedono tra loro: Diana (lunedì), Marte (martedì), Mercurio (mercoledì), Giove (giovedì), Venere (venerdì), Saturno (sabato), Apollo (domenica). Questi dei guidano un carro trainato da un animale differente, ad esempio Diana ha un cervo, Venere ha una colomba;

– Di seguito sono rappresentate le quattro fasi della vita che passano davanti ad uno scheletro che simboleggio il memento mori, muovendo la sua falce al rintocco delle ore;

– Sopra, viene raffigurata la leggenda della Costruzione del Santuario della Madonna di Montalto, simbolo della vittoria della Guerra del Vespro: una colomba volteggia intorno alla chiesa che sorge piano piano da un colle (azione ripetuta quotidianamente);

– Seguono quattro scene bibliche che si succedono una volta l’anno a seconda del calendario liturgico: Natività, Epifania, Pasqua e Pentecoste;

– Più in alto, la Madonna della Lettera, patrona di Messina, rappresentata nell’atto di ricevere i sei ambasciatori che, inchinandosi, le porgono la lettera. Dopo averla ricevuta, le risponde con un gesto di benedizione sia ai portatori che a tutti gli spettatori della piazza;

– Il lato rivolto alla cattedrale è quello che riproduce fenomeni siderali e che più propriamente corrisponde al concetto di orologio astronomico;

– Il calendario perpetuo, composto da un pannello mobile che con 365 giorni riesce a coprire sia gli anni normali che gli anni bisestili;

– Nel punto più alto troviamo invece il modello di un sistema solare che comprende i simboli dello Zodiaco. Il sistema solare riproduce le orbite dei pianeti, approssimati a sfere metalliche, che si muovono attorno al sole, posto al centro.

Parte alta della torre

Dal lato della piazza, troviamo i meccanismi più strettamente legati alla funzione del campanile e data l’altezza, stavolta le sue figure hanno dimensioni superiori rispetto a quelle dei primi piani. Viene ancora ripreso il metodo della rappresentazione allegorica, stavolta riferito più alla storia messinese che non a vicende religiose.

– Le statue delle eroine della Guerra dei Vespri Siciliani, Dina e Clarenza, azionano le campane con movimenti sincronizzati ogni quarto d’ora;

– In mezzo a queste eroine, leggermente più in altro, troviamo il Gallo, alto più di 2 metri, che simboleggia il risveglio della coscienza del popolo Messinese e canta tre volte, agitando le ali, dopo che il leone smette di ruggire;

– Più in altro troviamo il Leone dorato, simbolo della forza e della provincia di Messina, alto 4 metri, agita una bandiera alta 6.3 metri, muove la coda, gira la testa verso la piazza e ruggisce tre volte a mezzogiorno;

– Sul lato sud del campanile, rivolto verso la facciata del Duomo, si trovano le rappresentazioni delle fasi lunari.

Dettagli dei Movimenti

Il leone, simbolo della forza di Messina, inizia i suoi movimenti a mezzogiorno, agitando la bandiera e muovendo la coda, poi gira la testa verso la piazza e ruggisce tre volte. I movimenti sono garantiti da assi verticali e orizzontali, mentre la bandiera è azionata da una piattaforma girevole. Sullo stesso piano del leone si trovano otto campane.
Il gallo, posto al centro, simboleggia il risveglio della coscienza. Dopo il ruggito del leone, il gallo batte le ali, solleva la testa e canta tre volte. Dina e Clarenza, due statue femminili alte 3,1 metri, azionano le campane con movimenti sincronizzati. Dina, a sinistra, ruota il torace di 75° per il rintocco dei quarti d’ora sulla campana di sinistra, risalente al 1590. Clarenza, a destra, attiva la campana di destra, datata 1679, a ogni ora.

Dimostrazione del funzionamento alle ore 12:00 (mezzogiorno)